Gli animali sono "fluidificatori sociali" e
"riducono lo spazio apatico".
Termini medici per dire che gli animali
fanno stare meglio, specie le persone affette da disagio o disabilità fisiche e
psichiche. Non a caso l'uomo si circonda della loro compagnia e del loro ausilio
dall'alba dei tempi. Ma oggi gli animali vengono utilizzati nella Pet therapy,
le terapie assistite che affiancano la medicina tradizionale.
Infatti, si è notato che durante le sedute di Pet Therapy si abbassa l'ansia, si riduce la pressione
sanguigna, la glicemia e il battito cardiaco e, dopo, i livelli di cortisolo ed
endorfine, ormoni del benessere risultano aumentati.
Effetti riscontrati e confermati da decine di studi
scientifici. Tanto che oggi, dopo aver faticato ad imporsi, la Pet therapy è da
noi riconosciuta e diffusamente praticata. Guardiamo, oltre ai conosciutissimi e amatissimi cani e gatti, quali altri pissoli animali possono aiutarci.
Il cincillà è un animale che infonde dolcezza, socievolezza
e positività. Così aiuta le persone solitarie, un po' spigolose e che vedono
tutto nero. Non ha unghie, quindi non può graffiare, e ha un pelo morbidissimo
che lo fa assomigliare a uno scoiattolo paffuto. La sua aria da cartoon e la
sua simpatia muovono emozioni di tenerezza. Ed è davvero amico di tutti. Ti
basta allungare le braccia per ritrovartelo in braccio. In più, è giocoso e
molto attivo. Controindicazioni. È un po' delicato, quindi va tenuto lontano
dai bambini maneschi o goffi che potrebbero fargli male.
La cavia peruviana è insostituibile quando ci sono problemi
di relazione. Osservandolo si impara a fare amicizia nel modo giusto: aprendosi
agli altri, ma senza aggressività. E’ facile andare d'accordo con un porcellino
d'india, perché è un animale molto sociale e molto curioso. Nella pet therapy
si utilizzano fratellini e famigliole, quando giocano e si dividono il cibo
diventano un esempio da seguire. Controindicazioni: come un vero
"maialino" fa i suoi bisogni senza controllo, anche quando ce l'hai
in braccio.
Il coniglio cura emotività, tristezza e timidezza. Funziona
perché trasmette tranquillità e permette di immedesimarsi: proiettando sul
coniglio gli stati d'animo si impara a riconoscerli e ad affrontarli. È
silenzioso, paziente, prevedibile e adora essere accarezzato. Dargli da
mangiare, spazzolarlo, preparargli la cuccia sono attività che apprezza molto e
intanto impari a prenderti cura anche di te stessa. Controindicazioni. I
cuccioli, troppo instabili e imprevedibili, sono assolutamente inadatti. Non
ama essere preso in braccio e se è stressato si immobilizza. È il momento di
lasciarlo stare.
E DORMIRCI INSIEME FA BENE? E' il momento di sfatare un tabù: dormire insieme
agli animali domestici può avere i suoi benefici. A sostenerlo è uno studio
elaborato dalla clinica di medicina del sonno in Arizona, la Mayo Clinic.
Abbattete ogni pregiudizio e cambiate le salde abitudini instaurate con i
vostri fedeli compagni di vita a quattro zampe, aprendo le porte delle vostre
camere da letto e lasciando un posticino anche per loro sui vostri sofà in
salotto.
Secondo il rapporto di questa analisi, la metà delle
famiglie negli Stati Uniti possiede un animale e sono molte quelle che hanno
confessato di dormire insieme a loro o di lasciare un posto libero in camera da
letto. Lois Krahn, specialista in medicina del sonno, è uno degli autori di
questa ricerca che è stata condotta su 150 partecipanti.
Essi hanno compilato un questionario per rispondere ad alcune
domande e spiegare le loro abitudini personali durante il sonno e solo in
seguito hanno fornito indicazioni precise che invece riguardavano l'educazione
degli animali domestici. Mentre il 20% degli intervistati ha confessato di
essere infastidito dalla loro presenza, più del 41% invece ritiene di sentirsi
al sicuro e di riposare tranquillamente, una condizione rafforzata se si tratta
di persone single.
Il dottor Krahn ha specificato: "Ci sono state
tantissime risposte molto differenti tra loro, alcune davvero singolari ma
tutte comunque in grado di contribuire a definire un quadro chiaro sul rapporto
con gli animali in relazione al sonno umano. Una signora ad esempio, ha
spiegato come i suoi due cagnolini le riscaldino il letto d'inverno, mentre
un'altra ha raccontato come percepire la presenza del suo gatto durante la
notte riesca a rasserenarla", continua "in ogni caso è fondamentale
precisare come occorra fare una distinzione da animale a animale, non si può
certo paragonare un chihuahua con un alano per ovvie ragioni".
Un'altra
differenza che va poi considerata si basa sull’indole ormai conosciuta degli
animali e riguarda la diversità tra cani e gatti.
Ecco alcune delle domande
tratte dal questionario:
Quanto è grande la vostra camera da letto?
Il vostro animale dorme serenamente o è irrequieto?
Ci sono componenti della famiglia che hanno allergie?
Quanti sono gli animali nella vostra famiglia?
Se il vostro animale dorme sul letto, dove si mette
precisamente?
È noto che gli animali assomigliano ai padroni, non solo
esteticamente come nella scena iniziale del cartone animato "La carica dei
101", ma anche caratterialmente, se il padrone è tranquillo anche l'amico
fido lo sarà. Tantissimi sono i proprietari di animali domestici che li considerano
come membri della famiglia e desiderano integrarli in tutti gli aspetti della
loro vita, quindi in tal senso il desiderio di voler dormire con loro accanto è
comprensibile.
Il risultato di questa analisi si pone però in forte
contrasto con le precedenti analisi scientifiche connesse alla possibilità di
contrarre malattie o infezioni, diversi sono gli esperti infatti che vietano
alle persone di assumere questo atteggiamento. Questo studio ha fatto comunque
discutere, ma una certezza è emersa: moltissime persone hanno avuto la
possibilità di riposare e dormire meglio se al loro fianco ci sono gli animali
domestici che avrebbero dunque un'influenza notevolmente positiva documentata
da queste testimonianze. Se non riuscite a riposare bene provate quindi con il
vostro animale a quattro zampe.
Il dottor Charles Bae, un esperto di medicina
del sonno presso la Cleveland Clinic, concorda sul fatto che la decisione
finale spetta esclusivamente ai proprietari. "Non è certo un atteggiamento
da imporre ma dato il risultato di questi studi si può però raccomandare".