lunedì 28 novembre 2016

VITTIMA? MA DI CHI?


Quando ci si accorge di essere vittime di violenza psicologica, specialmente se sistematica nel tempo, la vittima deve al più presto chiedere aiuto senza alcuna indecisione e affidandosi a specialisti il più competenti possibili.

 Non pochi i casi in cui il magistrato ha individuato, inoltre, il danno sistematico all'equilibrio psicoaffettivo della vittima da parte del carnefice uso a "negare fatti, eventi e cose dette" al punto da determinare un danno psichico-esistenziale a colei che la subisce.

Una cosa fondamentale che la donna deve fare è capire con chi ha a che fare e quanto questo può essere pericoloso…

I menzogneri patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di affermarsi  sostenitori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente squilibrate, pure se appaiono normali in superficie, e il loro disturbo può provocare gravissime conseguenze a chi è loro vicino.

 Sono persone affette da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ le quali non hanno piena coscienza della loro malattia e credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere benefici, fino al punto di danneggiare gravemente gli altri con comportamenti malvagiamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale , tanto da presentarsi sinceri al più attento osservatore.
 Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti-bugiardi giungono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, o comunque di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza morale senza alcuna pietà, commettono anche atti di massima crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti non arrivano a ciò, ma con la loro violenza morale  colma di atteggiamenti e comportamenti falsi, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare grandissime sofferenze nelle loro vittime e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.

Esiste un tipo di violenza che non è visibile sulla superficie corporea, a livello cutaneo cioè, ma è ugualmente devastante al punto che può uccidere quanto l'eliminazione fisica diretta. E' un tipo di brutalità che viene perpetrata a mo' di stillicidio, spazzando via l'esistenza ( o provandoci ) ed in genere le vittime sono donne. Il soggetto violento potrebbe incominciare dapprima utilizzando modalità comunicative atte ad isolare la sua vittima, spesso infamandola, fino quindi ad umiliarla con grave danno sotto molteplici aspetti, non ultimo quello inerente alle proiezioni sociali. Lo scopo è quello di condizionarla, confonderla. Questo avviene di solito con l'interruzione e l'impedimento di informazioni reali e la pericolosa somministrazione di notizie false, il che serve a ridurre la vittima in uno stato di impotenza.

 Queste persone tentano di indurre anche, più o meno maldestramente, la donna a credersi "pazza", tentando sempre più tirannicamente di isolarla, al fine di farla comunicare  il meno possibile le aberrazioni subite. Questo tipo di soggetto violento, in genere per patologia psichica mai curata, arriva ad usare pretesti, fatti interamente inesistenti, per colpevolizzare la sua vittima in privato e in pubblico, provando a farle quella che si circoscrive "terra bruciata". Cerca però, vilmente, di non essere solo nel suo operato, e per far questo, reperisce qualche personaggio a lui simile e con cui far “branco”.

Il violento agisce rifiutando qualunque tipo di dialogo realistico circa le menzogne che prepotentemente pretende lei creda. Se ciò non avviene, se la vittima mantiene tenacemente la propria lucidità, il soggetto passa a toni  sarcastici, deride, disprezza, mortifica, squalifica e, ancora una volta, isola. La perseguitata indebolita comincia a sentirsi confusa, non mette più del tutto in dubbio quello che vede e sente.
Ma se lo fa subisce l'ultima fase, quella intimidatoria e delle vendette. Se caratterialmente determinata, la donna potrebbe però continuare a difendersi cercando di convincere il delinquente,  che ciò che lui le fa non è giusto, che ciò che, in modo molesto, afferma è falso. Tenta di far chiarezza ancorandosi alla razionalità. Cerca tenacemente, e spesso trova, tutte le prove della realtà dei fatti, annientandosi con inevitabile stress e logorìo della propria salute, mentre irrita ancor di più il suo carnefice.

La violenza psicologica erode e calpesta la dignità della persona. È composta di un insieme di comportamenti messi in atto al fine, conscio o inconscio,  d'indebolire figlie compagne sorelle, donne che solitamente manifestano fin da subito qualità umane di cui il personaggio dannoso, di solito un familiare, si vede sprovvisto. Questo tipo di tormenti si svolge nel tempo, nell'arco di intere esistenze violate, e raramente culmina con l'eliminazione fisica, essendoci comunque una relazione di dipendenza. E' purtroppo la donna stessa, invece, che si ammala di depressione, arrivando in alcuni casi al suicidio o diventa insicura, dubbiosa di sé, convinta alla fine della ragione e della bontà di chi le sta invece infliggendo molestie ed abusi psicologici con costanza criminale.

DONNE

Un’esca facile:




innumerevoli donne messe a morte,
imbracate, annegate, bruciate,
abbandonate nei più marci terreni.

E non finisce.

Donne ormai lontane dai
rosati infanti che furono,
che sono quelle ombre d’uomo
temute, impronunciabili.


Poesia di Mariella Bettarini



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