mercoledì 26 febbraio 2014

Aumentano i minori con genitori in separazioni o divorzio. L’aiuto dei GRUPPI DI PAROLA.


Oggi i rapidi cambiamenti sociali, culturali, economici e politici coinvolgono anche la famiglia con delle trasformazioni significative soprattutto per quanto riguarda le configurazioni, i ruoli di genere, la complessità e disparità socio-culturale ed economica. I dati ISTAT riportano una continua crescita dei tassi di separazione e di divorzio a fronte di una sostanziale diminuzione di matrimoni: nel 2013 le separazioni sono state 88.797 e i divorzi 53.806. Il 72% delle coppie separate e il 62,7% delle coppie divorziate ha avuto figli durante il matrimonio. Nel 90,3% dei casi di separazione di coppie con figli si è realizzato l’affido condiviso.
Il coinvolgimento dei minori nei percorsi di separazione e divorzio richiama l’attenzione dei professionisti, in particolare dei professionisti della salute mentale, alla possibile compromissione di aspetti personali, relazionali e sociali come conseguenza di elevati livelli di stress. La separazione della coppia genitoriale, infatti, richiede ai figli (bambini, adolescenti) elevati sforzi di adattamento.
Nelle famiglie separate i figli sono chiamati a riorganizzare le proprie vite e le relazioni con ciascun genitore, anche nella quotidianità. Nella crescita evolutiva di un minore, infatti, è importante la presenza di entrambe le figure genitoriali, figure che dovrebbero essere il più possibile positive, equilibrate e capaci di assumersi quelle responsabilità proprie del ruolo psico-educativo, fondamentale nelle diverse fasi dello sviluppo in età evolutiva.
Le capacità genitoriali dovrebbero r-esistere anche in seguito ad una separazione, capacità che riguardano il garantire ai propri figli un ambiente sereno che sia in grado di rispondere, evidenziare e riconoscere i bisogni del minore. Nelle separazioni la coppia viene meno e si disgrega, ma la genitorialità e le sue funzioni dovrebbero continuare ad esistere nell’interesse del figlio . La bigenitorialità è un aspetto centrale nel processo di separazione e divorzio. Questo compito può rendersi ancora più difficile se è presente un elevato livello di conflittualità tra la coppia genitoriale.
Costruire dei ponti relazionali nelle famiglie separate diventa importante ed è reso possibile dalla creazione di uno spazio di comprensione reciproca.
gruppi di parola sono strumenti di aiuto sia per i figli che affrontano la separazione familiare sia per i genitori che si trovano a ridefinire e ricostruire i confini relazionali e familiari.

Infatti, se da un lato il gruppo di parola è direttamente focalizzato sui figli che vivono la separazione dei genitori, dall’altro può essere considerato anche un valido aiuto per i genitori poiché permette di comprendere meglio i bisogni e i vissuti dei propri bambini. I gruppi di parola non sono gruppi di psicoterapia infantile ma piuttosto circoscrivono un percorso di condivisione e confronto tra bambini che vivono la stessa esperienza, a cui viene offerto ascolto, supporto e protezione. Il gruppo non è solo il setting ma è lo strumento.

Lo scopo centrale dei gruppi di parola è quello di sostenere e incoraggiare la comunicazione sia tra.pari (bambini che vivono la stessa situazione) sia tra figli e genitori. Con l’aiuto di “esperti” i figli hanno uno spazio e un tempo ben definiti in cui possono condividere la propria esperienza, a livello emotivo, relazionale, personale, con altri bambini che si trovano nella loro stessa situazione. Oltre a questo possono manifestare i loro dubbi, le loro perplessità e trovare delle risposte. In ogni incontro sono previsti degli “esercizi” che oltre a stimolare l’espressione emozionale e rafforzare la condivisione relazionale, 

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