Il Training Autogeno consente di
raggiungere il totale rilassamento fisico e psichico e aiuta a ritrovare
l’armonia psico-fisica attraverso una serie di esercizi da svolgere mentalmente
in specifiche posizioni corporee
Che cos’è?
Per controllare le proprie reazioni fisiologiche, derivanti
da particolari situazioni di conflitto psicologico, in Oriente vengono
praticate diverse discipline come lo yoga e lo zen. Queste, che coinvolgono
l’individuo in maniera totale, sono dei veri e propri modelli di vita sociale e
spirituale.
Il Training Autogeno (T.A.), invece, è essenzialmente una
tecnica di rilassamento occidentale che, se praticata correttamente e
costantemente, può consentire di raggiungere un addestramento al cambiamento
psicofisico, migliora il contatto con se stessi e rappresenta una risorsa dalle
immense potenzialità per aiutare la mente sia a migliorare le quotidiane
performances che ad alleviare disagi psicosomatici di vario tipo.
Lo schema sequenziale che il Training Autogeno prevede è
composto da sei esercizi, di cui i primi due di base, e i restanti
quattro complementari:
- Esercizio della pesantezza (produce il
rilassamento dei muscoli)
- Esercizio del calore (comporta un rilassamento, e quindi una vasodilatazione, dei vasi sanguigni)
- Esercizio del cuore (permette un miglioramento della funzione cardiovascolare)
- Esercizio del respiro (produce un miglioramento della funzione respiratoria
- Esercizio del plesso solare (apporta un aumento del flusso sanguigno negli organi interni)
- Esercizio della fronte fresca (permette una leggera vasocostrizione nella regione encefalica)
Ad essi possono aggiungersi gli esercizi supplementari (volto, occhi, spalla-nuca), gli esercizi anticipatori e le formulazioni di proponimenti.
- Esercizio del calore (comporta un rilassamento, e quindi una vasodilatazione, dei vasi sanguigni)
- Esercizio del cuore (permette un miglioramento della funzione cardiovascolare)
- Esercizio del respiro (produce un miglioramento della funzione respiratoria
- Esercizio del plesso solare (apporta un aumento del flusso sanguigno negli organi interni)
- Esercizio della fronte fresca (permette una leggera vasocostrizione nella regione encefalica)
Ad essi possono aggiungersi gli esercizi supplementari (volto, occhi, spalla-nuca), gli esercizi anticipatori e le formulazioni di proponimenti.
In sintesi:
Il rilassamento con il Training Autogeno permette il ritrovamento dell'armonia, della calma e
dell'equilibrio psicofisico, migliorando il rendimento dell'essere umano in
tutte le sue attività.
Può essere utilizzato per:
-un profondo benessere;
-gestire l'ansia;
-eliminare lo stress;
-gestire o eliminare il dolore (cefalee, emicranie...),
-eliminare l'insonnia,
-migliorare il contatto con il proprio corpo,
-gestire la relazione con il cibo,
-disturbi psicosessuali,
-per i disturbi psicosomatici (asma,nevrosi cardiache, ulcera,malattie della pelle...),
-un profondo benessere;
-gestire l'ansia;
-eliminare lo stress;
-gestire o eliminare il dolore (cefalee, emicranie...),
-eliminare l'insonnia,
-migliorare il contatto con il proprio corpo,
-gestire la relazione con il cibo,
-disturbi psicosessuali,
-per i disturbi psicosomatici (asma,nevrosi cardiache, ulcera,malattie della pelle...),
un po' di storia....
Il T.A. trae le sue origini dagli studi sull’ipnosi di
Bernheim e Charcot in Francia agli inizi del ‘900 e fu elaborato dallo
psichiatra tedesco Johannes Heinrich Schultz intorno agli anni
’30. Dopo circa un decennio di ricerche, egli espose nel 1932 questa tecnica di
autodistensione psichica e somatica, che ha il fine di ristabilire equilibri funzionali alterati,
decondizionare situazioni patologiche, e trasferire dinamismi positivi negli
strati più profondi della personalità. Servendosi di tecniche autoipnotiche, si
apprende gradualmente una serie di sei esercizi volti a modificare il
tono muscolare, la funzionalità vascolare, l’attività cardiaca e polmonare fino
all’equilibrio neurovegetativo e lo stato di coscienza.
“Training” vuol dire “allenamento”, “autos” vuol dire
“da sè” e “genos” significa “che si genera”, perciò l’etimologia
della denominazione della tecnica permette di spiegare meglio i suoi obiettivi,
tutti volti a rendere la persona che si sottopone a tale pratica in grado di
produrre da se un allenamento al rilassamento, al cambiamento psicologico e al
controllo di alcuni stati fisici, attraverso una crescente capacità autonoma di
“autosuggestione” che inizialmente viene guidata e insegnata da un
esperto.
Il fondamentale principio autogeno è proprio l’autogenicità:
affinché questa si realizzi è importante che il paziente svolga gli esercizi in
modo costante e autonomo; il compito del terapeuta è dunque quello di
illustrare progressivamente il metodo, supervisionare il lavoro individuale del
paziente e favorire l’elaborazione del vissuto che emerge durante
l’apprendimento degli esercizi. Diversamente dunque dall’ipnosi, il T.A.
cerca di ridurre gli effetti suggestivi e di fornire al paziente uno strumento
che possa poi essere utilizzato in modo autonomo.
Attraverso una corretta acquisizione della pratica del T.A.
è possibile raggiungere la capacità di ottenere dei benefici psicofisici
immediati grazie alla ripetizione di “formule autogene” e
l’effetto a lungo termine di cambiamento dei processi psicofisici negativi che
possono essere all’origine di molti disturbi psicosomatici. Questa tecnica
quindi è uno strumento di cambiamento che opera a tre livelli:
- A livello
fisiologico, favorendo un riequilibrio del Sistema Nervoso Vegetativo
e del Sistema Endocrino, entrambi strettamente connessi ai vissuti
emotivi;
- A livello
fisico, migliorando lo stato di benessere e di salute generale;
- A livello
psicologico, aiutando a ristrutturare le proprie reazioni negative e
migliorando alcuni vissuti psicologici.
Quindi chiunque può
trarre beneficio dall'uso del T.A., lo si impara una volta e lo si avrà per
tutta la vita
e anche perché non ha controindicazioni ed è molto economico!
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