mercoledì 3 luglio 2013

ARTICOLO SULL'ANORESSIA, RICERCA E WEB




-Enrica Gagliardi9 febbraio 2013- Due recenti notizie hanno acceso la mia attenzione sia come psicoterapeuta che come donna.
La prima parla di come le modificazioni del nostro cervello “pesino” sui nostri comportamenti e sulle nostre scelte.
Come per la maggior parte dei problemi psicologici, anche nei disturbi dell’alimentazione, ci sono delle predisposizioni o comunque dei cambiamenti a livello neuronale che danno inizio o concretizzano la malattia.
Infatti, i problemi a visualizzare in modo corretto la propria immagine, tipici di chi soffre di anoressia nervosa sono dovuti a un'alterazione delle connessioni tra due aree del cervello implicate proprio nella percezione del corpo.
A dimostrarlo sono le analisi di risonanza magnetica funzionale condotte da un gruppo di ricercatori tedeschi su 10 donne anoressiche e 15 donne senza disturbi alimentari.
Per arrivare a questa conclusione gli scienziati hanno chiesto alle partecipanti di riconoscere tra una serie di fotografie proposte quella più simile alla propria silhouette.
Allo stesso tempo 10 individui non coinvolti nella ricerca hanno associato all'immagine di ciascuna partecipante quella della silhouette più simile.
Incrociando i risultati dei due test è apparso evidente che sia le donne anoressiche, sia quelle che non soffrono di disturbi alimentari hanno una percezione errata del proprio corpo.
Mentre, però, le seconde credono di essere più magre rispetto a quanto siano davvero, le prime si vedono più grasse.
Altro fenomeno importante e allo stesso tempo inquietante è quello dei blog e dei profili in cui le donne che soffrono di anoressia si scambiano commenti e “consigli” sulla loro dieta.
Per queste ragazze, il corpo è altro da sé, estraneo, nemico da tenere a freno.
La rete permette alle anoressiche e alle bulimiche di celarsi dietro uno pseudonimo trasparente in cui al nome reale sono affiancate parole chiave per riconoscersi ed essere riconosciute; alcune tuttavia si presentano con nome e cognome e nell`elenco degli amici compaiono fianco a fianco compagni di scuola e anoressiche di tutto il mondo. 
Il fenomeno valica, infatti, i confini nazionali e linguistici: italiane, slovacche, spagnole e americane parlano la stessa lingua, e si scambiano immagini di giovani attrici, modelle e ballerine pelle e ossa. 
Basta mettersi in contatto con un paio di adolescenti anoressiche per entrare a far parte del loro mondo, essere accettati in gruppi filtrati e ristretti dai nomi neppure tanto ambigui, come “amanti delle clavicole” e “ossa e muscoli”. 
E quindi mi sorge quasi spontanea una domanda:
“Una personalità senza questo tipo di disturbo, almeno apparentemente, può finire nel vortice dei disturbi alimentari anche a causa di un blog, perchè affascinata da questo? “.
Enrica Gagliardi psicoterapeuta


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